[RECENSIONE] PARASITE -COSÌ VICINI, COSÌ LONTANI

È molto tempo che non mi metto davanti al PC a scrivere una recensione, ma sento che con Parasite, due parole stilizzate sui social non bastano.

A dire il vero non vorrei chiamare quello che sto per scrivere “recensione” perché ho la netta sensazione che non sarà una recensione nel senso classico del termine.

CJ Entertainment©

TITOLO ORIGINALE: 기생충

REGISTA: Bong Joon Ho

CAST: Song Kang Ho, Jang Hye Jin, Choi Woo Sik, Park So Dam, Lee Sun Kyun, Cho Yeo Jeong, Jung Ji So, Jeong Hyun Jun, Lee Jung Eun

VOTO: 9/10

TRAMA: Due famiglie con status sociali nettamente diversi s’incontrano e gli eventi prendono una piega inaspettata

RECENSIONE:

Parasite riporta letteralmente Bong Joon Ho a casa, dopo Snowpiercer e Okja che avevano uno stile un po’ troppo americano che tendeva quasi a snaturare artisticamente il lavoro del regista, questo film, riporta il treno sui binari giusti, l’uso del linguaggio cinematografico pulito e senza fronzoli porta il film in una dimensione decisamente diversa, o sarebbe meglio dire ci riporta a vedere il Bong Joon Ho che abbiamo imparato ad amare per film come Memories of Murder o Mother.

L’accusa sociale del regista, però rimane chiara, non importa che si salga su un treno futuristico che divide nettamente i ricchi dai povero o che si sia a Seoul, l’accusa di una società arida e i dislivelli sociali sono, ormai, un tratto distintivo della filmografia di Bong Joon Ho.

Due famiglie completamente diverse che vivono su due binari paralleli ci mostrano come in Corea sia impossibile per le fasce più deboli anche solo sperare una vita migliore, non importa quanto ci si impegni, si rimarrà sempre dei “parassiti” che infettano la società e pur cercando di cambiare, finiranno comunque per peggiorare la situazione. La società e la divisione di classe sono raccontate con uno stile semplice e con un’attenzione ai dettagli mai casuale; dal gioco chiaro-scuri ai cambi di scena dinamici ma mai esagerati che lasciando lo spettatore sempre indeciso tra scegliere di entrare mentalmente nella narrazione o guardare la vita dei protagonisti scorrere davanti a loro occhi senza porsi domande guardando semplicemente lo scorrere degli eventi.

Il film potrebbe essere diviso nettamente in tre parti egualmente importanti e necessarie al fine della narrazione. Erano davvero molti anni che non mi infastidiva la lunghezza di un film, ma con Parasite si ha la netta sensazione ogni fotogramma sia essenziale ai fini del racconto e che senza uno di questi tasselli non si avrebbe il racconto completo.

Parasite è un film che percepisci in ogni sua forma, guardando le immagini che ti scorrono davanti agli occhi hai il racconto crudo della società coreana, ascoltando i suoni senti il rumore dei pensieri di ogni personaggio che dal più grande al più piccolo sono disegnati e raccontati con una semplicità e, allo stesso tempo, minuziosità tale che si riesce a percepire l’essenza di ognuno di loro.

Di Parasite senti tutto; immagini, suoni, colori e odori che si mischiano in una perfetta amalgama che da al film semplicità e allo stesso tempo una grande complessità.

*trailer in inglese

  • author's avatar

    Articolo di: Veronica Croce

    Visualizza la biografia

  • author's avatar


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.