[BIFF-Review] SAVAGE

La maestosità delle montagne Changbai Shan, coperte di neve bianchissima, un paesaggio pressoché immobile, ostile e magico al tempo stesso, accoglie Cui Siwei per il suo debutto in regia. Savage è il suo primo film da regista, ma Cui Siwei è meglio conosciuto come sceneggiatore, tra i suoi lavori anche Bleeding Steel, uno degli ultimi film con l’intramontabile Jackie Chan.

Con Savage, il regista cattura l’essenza delle montagne, la loro bellezza e la loro pericolosità, concentrandosi meno sulle relazioni umane e sulla trama del suo film. Il Changbai Shan è intimidatorio, è l’uomo che vi ci si deve abituare e, a volte, perire, perché le montagne non si inchinano dinnanzi a nessuno. È in questo scenario che la vita da poliziotto di Wang Kanghao si intreccia a quella di uno spiegato leader di una banda di rapinatori. L’incontro casuale dei due in un’area protetta provoca la morte del poliziotto partner e amico di Wang e mette in pericolo di vita il protagonista. Cui Siwei introduce così le due fazioni attorno a cui si svolgerà la vicenda principale di questo thriller cinese, in cui non manca nemmeno la donna amata da Wang che si metterà, a sua insaputa, tra lui e l’antagonista. Poliziotto e criminale sono rispettivamente interpretati da Chang Chen, che ha raggiunto la fama con il ruolo di Lo in La tigre e il dragone (Ang Lee), e Liao Fan, vincitore dell’Orso d’argento come miglior attore a Berlino per la sua interpretazione nel film Fuochi d’artificio in pieno giorno (Diao Yinan) e protagonista di Ash Is Purest White (Jia Zhangke) in competizione per la Palme d’Or di Cannes di quest’anno. Un agente di polizia in cerca di risposte e vendetta e un rapinatore-assassino a sangue freddo in attesa di riscuotere il suo bottino. A stemperare queste due personalità silenziose ma alquanto imponenti la dolce dottoressa Sun Yan (Ni Ni), che vive una relazione non definita con Wang ed è minacciata dalla furia omicida del rapinatore.

I protagonisti di questo film sono interpretati da nomi importanti del cinema cinese e di Hong Kong, catturando immediatamente l’attenzione del pubblico e promettendo un interessante viaggio tra le montagne cinesi, testimoni di omicidi e sparatorie con un tocco tarantiniano.