[MUSICA] BLOCK B – BLOCK PARTY, IL RACCONTO DELLA GIORNATA

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di Caterina Carnevale

Come promesso, eccoci di nuovo a parlare di kpop e Block B con il racconto dettagliato della nostra giornata all’indegna della musica e della simpatia del gruppo coreano, ecco quindi, l’articolo della nostra Caterina.

Sono le ore 16 dell’8 marzo quando arrivo al Fabrique e inizio a vedere volti a me noti nella lunga fila di ragazze in coda per il concerto dei Block B, sono venute da qualsiasi parte d’Italia, d’Europa e persino dal Giappone e dalla Corea.

Scambiando due chiacchiere con delle ragazze giapponesi (A e Y) scopro che sono venute a Milano appositamente per il concerto, hanno fatto amicizia facendo la fila assieme dalla sera del giorno prima per tutta la notte e che per loro viaggiare fino all’altro capo del mondo solo per vedere la loro band preferita non è poi una cosa così inconsueta. ‘Alcuni membri dello staff coreano ci hanno riconosciute, erano un po’ stupiti di vederci anche qui e ci hanno offerto dei dolcetti… È una follia, questo è vero, ma è divertente!’ mi dice Y, 22 anni, mostrandomi la sua manicure impeccabile dedicata a Taeil, vocalist della band. Anche A ha 22 anni, è fan del rapper PO e mi racconta che le ragazze coreane fanno parte del fan club di Zico, il leader del gruppo ‘Probabilmente sono venute qui per fare delle foto, nel fandom sono famose, noi le abbiamo viste già a molti altri concerti… credo abbiano seguito il gruppo per tutto il tour’. Le fan coreane, a differenza delle ragazze giapponesi, sono molto più riservate e molto attente a proteggere la propria privacy, quindi decido di non disturbarle.

La conferenza stampa si svolge ordinatamente e rapidamente, spaziando tra diversi temi: l’origine della loro passione per la musica, progetti futuri della band e un’opinione sul pubblico europeo. Vediamo Zico illuminarsi alla nostra domanda sulla cucina italiana, dichiarando il suo amore per le lasagne, che spera di poter assaggiare in loco, con un ‘vi amo’ in italiano. A conferenza stampa conclusa i Block B ci ringraziano e si esercitano per migliorare la pronuncia di ‘grazie’, per poter fare una bella figura con le fan poco più tardi.

All’apertura dei cancelli entrano per prime le ragazze in possesso del biglietto early entry vestite nei modi più disparati, da ‘pigiamini’ full body da ape o da gattina a vertiginosi tacchi e zeppe. C’è una spiegazione a tutto, ci dicono le ragazze: i Block B si riferiscono alle fans come ‘honeybees’, api da miele, e il logo della band è stato creato sul modello di un favo; mentre il leader Zico è ossessionato dalla gattina più famosa d’Asia, Hello Kitty. I tacchi e le zeppe servono invece soltanto a guadagnare qualche centimetro in altezza per assicurarsi una visuale migliore… oltre ad un lancinante dolore alle piante dei piedi a fine concerto.

Si spengono le luci e il pubblico italiano va in visibilio. La band si esibisce con i singoli più famosi e intrattiene il pubblico con giochi e talk, dove la spigliatezza e la simpatia caratteristiche del gruppo strappano tante risate. Alcune fedelissime fan vengono inoltre premiate salendo sul palco, dove i sette componenti del gruppo dedicano loro la ballata Romantically offendo una mimosa per la festa della donna. È semplicemente impossibile stare fermi e non mettersi a ballare e saltare durante canzoni come Her e Very Good; possiamo assolutamente confermare quanto si dice sul fatto che i live dei Block B siano tra i più divertenti e coinvolgenti.

Le fan italiane cantano conoscendo perfettamente i testi delle canzoni in una lingua a loro (presumibilmente) sconosciuta, indice della loro grande passione e del potere della musica di abbattere qualsiasi barriera linguistica e territoriale. In sostanza questo concerto è stato un grande successo, reso possibile dal sempre ottimo lavoro di Mymusictaste e Kpopitalia, siamo sicure che il nostro Bel Paese già non veda l’ora di poter ospitare i Block B per una seconda volta… e noi siamo curiose di sapere se Zico alla fine ha mangiato le sue amate lasagne anche in Italia, no?

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    Articolo di: Caterina Carnevale

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