Il nostro è un blog che scrive d’altro, non si occupa di cronaca o di politica e per questo non voglio assolutamente dilungarmi. Ci tenevo solo ad unirmi (io e tutta la piccola redazione di Mugunghwa Dream) al cordoglio per le vittime di questo assurdo attacco terroristico al settimanale satirico Charlie Hebdo, che ha colpito non solo la Francia e non solo il giornale in questione, ma l’intero mondo del giornalismo e in generale tutto il mondo libero.
Libero di scrivere, Libero di pensare, Libero di parlare.
Stéphane Charbonnier, noto come Charb, direttore del settimanale satirico, ucciso ieri nell’attentato, da anni nel mirino degli integralisti islamici, aveva ricevuto numerose minacce e viveva sotto protezione, nel 2012 aveva dichiarato durante un’intervista:
«Non ho paura delle rappresaglie. Non ho figli, non ho una moglie, non ho un’auto, non ho debiti. Forse potrà suonare un po’ pomposo, ma preferisco morire in piedi che vivere in ginocchio»
Bellissime le parole di George Parker oggi sul New Yorker :
«I disegnatori sono morti per un’idea. Gli assassini sono soldati in una guerra contro la libertà di pensiero e parola, contro la tolleranza, il pluralismo e il diritto a offendere – contro tutto quello che c’è di dignitoso in una società democratica. Quindi noi tutti dobbiamo cercare di essere Charlie, non solo oggi ma tutti i giorni»
Concludo tornado un po’ di più a noi con una vignetta del Charlie Hebdo di pochissimo tempo fa dedicata alla Sony, alla Corea del Nord e alla discussa vicenda¹ del film “The Interview”
#JesuisCharlie (Io sono Charlie).