IL MOVIMENTO #METOO SPAVENTA GLI UOMINI COREANI

Il movimento #MeToo sta facendo valere i diritti delle donne in ogni angolo del pianeta (civile, non parliamo delle dittature o dei governi estremisti, ovviamente) e anche in Corea negli ultimi anni il tema è più che scottante tanto che molti uomini coreani hanno protestato in seguito alla campagna governativa contro le molestie nei confronti delle donne.

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Asia Nikkei©

Gli uomini coreani ritengono infatti che il modo in cui il governo sta proteggendo le donne rappresenti per loro una ‘discriminazione al contrario, portando ad esempio un incidente avvenuto il mese scorso all’università di Sogang dove, secondo uno dei manifestanti, un suo compagno di università ha soltanto detto ad una collega che tutte le ragazze del loro corso ‘sono molto carine’, questo commento, pare abbia portato ad un provvedimento disciplinare nei confronti del ragazzo.

Dire semplicemente ‘sei molto carina’ ad una ragazza rappresenta un abuso? A me sembra che si stia esagerando” ha dichiarato il giovane all’Asia Nikkei.

In effetti qualche giorno dopo il provvedimento disciplinare nei confronti del ragazzo è stato revocato perché considerato troppo esagerato, ma molti giovani prendono esempio da questo episodio per spiegare le loro ragioni.

Il movimento #MeToo ha portato una serie di accuse di molestie sessuali e violenze, sono note le accuse di diverse attrici verso importanti attori e registi e neanche il mondo dello sport è scampata all’ondata di accuse.
Solo poche settimane fa la velocista Shim Suk Hee, medaglia d’oro alle ultime Olimpiadi invernali di Pyeongchang, ha accusato di molestie sessuali il suo ex allenatore.

Lo scorso dicembre l’Assemblea nazionale ha approvato una legge per proteggere le donne dalle violenze. Questa è stata una vera e propria vittoria considerato che ad oggi gli atti di molestie sessuali e stalking sono stati difficili da punire a causa della mancanza di una solida legislatura.

Molti giovani vedono tali misure come “discriminazione inversa”. I casi di accuse di molestie in Corea del Sud hanno coinvolto molti uomini anziani, spesso accusati di abusare della loro autorità soprattutto in ambienti artistici, culturali e sportivi. Nonostante ciò i ragazzi della nuova generazione, che stanno vivendo il cambiamento di mentalità vedendo le donne uguali agli uomini, si lamentano che le loro controparti femminili ottengono protezioni speciali solo per il fatto di essere donne.

Questo malcontento si riflette nella valutazione di approvazione del presidente Moon Jae In, Gallup Korea ha analizzato le percentuali del consenso del governo affermando che i millennial maschi (tra i 19 e 29 anni) hanno appoggiato il presidente quasi al 90% a maggio 2017, subito dopo le votazioni, ma la cifra è precipitata dalla scorsa estate. Il suo punteggio di approvazione è nettamente sceso da dicembre, con la disapprovazione del 45% e supera l’approvazione che viene segnata al 41%.

Mentre il sostegno tra le donne della stessa fascia d’età è nettamente superiore alla media, con il 63% di approvazione e il 23% di disapprovazione.

Anche il sondaggista sudcoreano Realmeter ha confermato questa tendenza simile di un sondaggio in dicembre, osservando che gli uomini sui 20 anni, una volt parte fondamentale del supporto del presidente Moon, ora costituiscono una parte fondamentale dell’opposizione al suo governo.

La manifestazione di Seoul è stata organizzata da un gruppo di giovani che teme che più uomini vengano riconosciuti colpevoli esclusivamente sulla testimonianza di accusatori. Il gruppo ha esercitato pressioni sui tribunali per “proteggere la presunzione di innocenza”.

Le politiche dell’amministrazione del governo Moon si concentrano sulle donne e gli uomini si sentono privati“, ha detto un oratore del gruppo all’inizio dell’evento.

Kim Hyun-soo della Korean Women’s Association United, un organizzazione che si occupano di questioni femminili, ha dichiarato: “il nostro obiettivo è eliminare la discriminazione contro le donne che esiste ancora, non la discriminazione inversa nei confronti degli uomini“.

Questa assurda manifestazione si è aggiunta ad un’altra protesta; quella legata che ha visto sempre gli uomini tra i 19 e i 29 anni contro una sentenza di novembre della Corte Suprema della Corea del Sud che riconosce l’obiezione al servizio militare obbligatorio su basi religiose o di coscienza per altri motivi. Tutti gli uomini considerati idonei devono prestare servizio per quasi due anni, e alcuni di quelli obbligati a prestare servizio considerano ingiusto che le donne e le minoranze religiose siano esenti da questo requisito.

Alla sua conferenza stampa di gennaio a New York sulla sua diminuzione della popolarità tra i giovani elettori maschi, Moon ha dichiarato che il governo farò sforzo maggiore per farlo per dare speranza ai giovani uomini.

Nonostante la scesa del consenso del Presidente, l’opposizione conservatrice che ha guidato il paese sotto il fallito predecessore di Moon, Park Geun Hye, rimane impopolare tra i giovani elettori ed è improbabile che possa attirare molto sostegno come alternativa durante le prossime elezioni generali nell’aprile 2020.

Anche così, se il governo di Moon non cambiasse posizione sui giovani sudcoreani, potrebbe minare il sostegno tra la base progressista del suo partito.

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    Articolo di: Veronica Croce

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