TOP 20 – IL MEGLIO DEL KPOP DEL 2016

Postare una classifica a fine anno ci è stato impossibile, quindi nella settimana del nostro ritorno abbiamo deciso di dedicare un piccolo spazio all’anno passato con la classifica dei migliori pezzi KPOP del 2016 secondo Caterina.

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20. Cosmic Girls –  “Mo Mo Mo”

Abbiamo tutti delle canzoni che ci ritroviamo a canticchiare notte e giorno anche se non ci piacciono particolarmente: Mo Mo Mo per me è una di queste. Per quanto io non sia affatto una fan dei concept cute e dei gruppi molto numerosi, Mo Mo Mo mi è entrata prepotentemente in testa al punto che tentare di resistere alle WJSN si è rivelato inutile. Diciamo che è un ventesimo posto dato sulla fiducia, ma, essendo riuscite a uscire dall’anonimato totale quest’anno, sono sicura che anche nel 2017 sentiremo ancora parlare delle Cosmic Girls.

19.  BTS  -“Blood Sweat and Tears”

I BTS sono un caso veramente interessante: per la prima volta da quando ho iniziato a seguire la scena kpop un gruppo di una piccola agenzia riesce a dare del filo da torcere (in termini di vendite e dimensioni di fandom) ai colossi delle tre grandi agenzie. Lo straordinario successo dei BTS è sicuramente meritato, i ragazzi sono molto bravi e la loro agenzia lavora molto bene riuscendo a indovinare ogni volta i gusti del pubblico. Tuttavia, si sa, i miei gusti sono sempre un po’ controtendenza e, pur riconoscendone i meriti, i BTS e la loro musica non hanno fatto mai particolare presa su di me, questo fino a Blood Sweat Tears. La canzone in sé è davvero forte (pur facendo l’occhiolino a Sorry di Justin Bieber) e non si piazza molto più in alto nella mia personale classifica soltanto perché video e coreografia sono tutto quello che non sopporto del kpop ora come ora: un continuo passarsi la mano sulle labbra, una quantità spropositata di movimenti di bacino (con annessa mano che “casualmente” finisce in zona pelvica), sguardi drammatici e un video che vuole a tutti i costi risultare intelligente e “colto”. Personalmente non sopporto tutti questi cliché kpop, ma mi rendo conto che siano elementi che hanno contribuito ad attirare quella fetta di pubblico giovanissimo che rappresenta la fetta più grande del loro enorme seguito.

18. GOT7 – “Hard Carry”

Quando i GOT7 (seppur non in una formazione definitiva) sono stati presentati al pubblico tramite Win nel 2013, lasciarono il pubblico e lo stesso YG a bocca aperta eseguendo complicatissime coreografie. Sebbene ci si aspettava che anche dopo il debutto ne facessero il loro punto di forza, sono dovuti passare due anni prima che ci  avvenisse, con Hard Carry. Hard Carry è una buona canzone, ma forse pecca nell’essere un po’ troppo generica: avrebbero potuto cantarla i BTS, così come i BAP, Monsta X e via dicendo. Non è con Hard Carry che i GOT7 hanno finalmente definito il loro sound, ma mi ha fatto piacere che abbiano ripreso a concentrarsi sulle coreografie.

17. EXO – “Monster”

Ho trovato le uscite di quest’anno degli EXO abbastanza sotto tono, la mia impressione è che quest’anno la SM abbia preferito concentrarsi su altri artisti. Monster è una traccia potente e aggressiva, con una coreografia molto elaborata e interessante, ma a mio parere ricorda molto Overdose, riuscitissimo singolo degli EXO del 2014. Di Monster ho apprezzato particolarmente la distribuzione più equa della parti cantate, con Kai che inizia finalmente a farsi sentire, oltre a un notevole miglioramento dei due rapper Chanyeol e Sehun.

16. Luna – “Free Somebody”

Essendo una delle migliori cantanti di casa SM, era solo questione di tempo prima che Luna delle f(x) rilasciasse materiale solista. Da Luna ci si aspettava senza dubbio una ballata che esaltasse le sue doti, ma ha stupito tutti con un brano EDM dal sapore retr . Luna dopotutto è entrata in SM come ballerina e ha affinato il canto in un secondo momento, la scelta di un pezzo dance a mio parere è stata molto intelligente. Free Somebody funziona sotto tutti i punti di vista e anche dopo molti ascolti non risulta mai ripetitiva, è un vero peccato che non sia stata apprezzata a dovere dal pubblico coreano.

15. Seventeen – “Very Nice”

In coreano con il termine 상큼하다 si indica qualcosa di fresco, quel tipo di sensazione che si prova mordendo un agrume maturo, per me non esiste termine più adatto per descrivere i Seventeen. Grazie a una serie di singoli riusciti e alla loro freschezza, nel giro di pochissimo tempo sono riusciti ad ottenere un grande successo e a vedere il proprio nome spesso affiancato a quello di colossi come EXO e BTS. Come ho già detto non sono una grande amante dei gruppi numerosi, ma i Seventeen sono davvero molto bravi e Very Nice per me è stata una delle canzoni più orecchiabili dell’anno.

14. Sistar – “I Like That”

In Corea estate è sinonimo di Sistar e anche quest’anno non ha fatto eccezione. Qualsiasi cosa io possa dire sulle Sistar, dopo ben 6 anni di ottima carriera, sarebbe superfluo e il fatto che siano uno dei pochissimi girl group della seconda generazione kpop a resistere senza cambi di formazione, dimostra che funzionano ancora. Con I like it le Sistar dimostrano, senza mai risultare volgari, di essere il girl group sexy per eccellenza, ma il brano risulta ancora una volta un po’ troppo simile a materiale rilasciato da loro in precedenza (in questo caso Give in to me del 2013).

13. Block B – “Toy”

Ho iniziato a rivalutare i Block B da non moltissimo tempo, principalmente perché mi sono piaciuti molto i lavori solisti di Zico e dopo aver avuto l’occasione di vederli esibirsi dal vivo ne sono rimasta colpita. Le ballate Hip-Hop sono un po’ il mio punto debole e Toy mi è piaciuta subito fin dal primo ascolto ed è stato uno dei brani che ho più sentito in assoluto per le strade di Seoul nel 2016.

12. Taeyeon – “Why”

Taeyeon non è mai stata la mia preferita tra le Girls’ Generation, non ho mai nemmeno fatto segreto di non amare particolarmente la sua voce, tuttavia non c’è stato nemmeno uno dei suoi lavori solisti fino ad ora che non mi sia piaciuto tantissimo. La SM Entertainment sta investendo tantissimo nella sua carriera solista, non solo per la qualità molto alta di tutti i brani che le vengono dati, ma anche per l’enorme attenzione che viene data ai suoi video musicali, girati per la maggior parte all’estero con una splendida fotografia. Why ha influenze EDM nella parte strumentale dopo il bridge e, proprio come I dell’anno scorso, potrebbe tranquillamente suonare in una radio occidentale senza stonare minimamente con il resto della playlist.

11. Mamamoo – “Decalcomanie”

Sono davvero pochi i gruppi (nella fattispecie i girl gorup) come le Mamamoo dove tutti i componenti sono ugualmente talentuosi. Anche quest’anno non mi hanno delusa, Decalcomanie ha il tipico sound retrò  che ormai caratterizza le Mamamoo facendo immediatamente capire che si tratta di un loro brano, ma senza risultare troppo simile ai loro brani precedenti, pecca di cui la altrettanto talentuosa Ailee soffre. Va detto per  che il video musicale è molto strano e confusionario e non mi è piaciuto molto.

10. Big Bang – “Fxxk it”

Sentiremo la mancanza dei Big Bang quando partiranno uno dopo l’altro per il servizio militare, ma l’attesa sarà meno estenuante di quanto si possa pensare visto che la YG entertainment ha abituato i fan ad attese bibliche per le uscite del gruppo, basti pensare che l’album completo MADE (dal quale sono stati estratti come singoli fxxk it e last dance) ha subito un ritardo di oltre un anno. FXXK IT non è eccessivamente innovativa e l’impronta dello stile di G-Dragon è veramente molto forte, ma è impossibile non muovere la testa ascoltandola mettendosi a canticchiare.

9. Winner – “Baby Baby”

Il ritorno dei Winner in pompa magna dopo quasi un anno e mezzo di stallo era senz’altro uno dei più attesi dell’anno, ma ahimè la gioia di poter ascoltare nuovo materiale loro è stata breve: non solo su quattro mini album promessi per il 2016 solo uno ha visto la luce, ma il gruppo ha anche perso un componente e compositore, Taehyun. Baby Baby per l’appunto è stata composta da quest’ultimo e appartiene ad un genere totalmente diverso non solo dalla discografia del gruppo (che ancora non ha trovato un sound identificativo), ma anche dalla quasi totalità delle uscite kpop dell’anno. Non c’è nulla che non funzioni in questo brano: la parte strumentale non risulta ripetitiva, le voci di Taehyun, Jinwoo e Seungyoon si completano molto bene, il rap di Seunghoon non è fuori posto e la voce bassa e roca di Mino crea un ottimo anti-climax dopo il bridge. È un vero peccato che il gruppo abbia perso un ottimo compositore, ma mi auguro che questo possa essere un nuovo inizio per i Winner.

8. IOI – “What a Man”

Se l’obbiettivo del programma Produce 101 era quello di creare un perfetto gruppo di idol, con le IOI è stato raggiunto. Sono stata veramente combattuta tra l’inserire in classifica Whatta Man oppure Very Very (semplicemente irresistibile e comporta da JYP), ma il mio amore per gli anni 90 ha avuto la meglio: Whatta Man infatti è stata campionata da un brano del 1994 di Salt ’n’ Pepa. C’è solo una cosa che non ho apprezzato particolarmente di Whatta Man: il video. Se da una parte i sexy concept tendenzialmente mi piacciano, ho trovato davvero fuori luogo che una ragazzina di 15 anni come Somi, il volto del gruppo, fosse vestita in modo provocante ammiccando di continuo.

7. GFRIEND- “Rough”

Al loro debutto non avrei mai previsto così tanto successo per le Gfriend. Diciamocela tutta, la strategia adottata durante le promozioni di Glass Bead di utilizzare sfacciati riferimenti alle SNSD è stata veramente fastidiosa, ma poi è arrivata Me Gustas Tu e con la sua freschezza ha decisamente cambiato le carte in tavola. Il terzo singolo delle Gfriend diventava quindi cruciale, Rough aveva il duro compito di confermare i buoni risultati ottenuti con Me Gustas Tu e non solo ce l’ha fatta, ma è persino riuscita a portare un gruppo di una piccola agenzia nell’Olimpo dei girl group di tendenza del momento accanto ai mostri delle tre grandi agenzie: Twice, Red Velvet e Black Pink. Mantenendo sonorità e tematiche (come quella del diplomarsi dalle scuole superiori presente nel video di questo brano) più vicine a quelle delle idol jpop, le Gfriend con Rough hanno definito il loro stile e hanno fatto delle coreografie complicate il loro marchio di fabbrica.

6. Red Velvet – Russian Roulette

Inizialmente le Red Velvet ricevettero molte critiche per essere il “rimpiazzo” delle f(x), tuttavia è un’osservazione molto superficiale e con Russian Roulette viene confermato sempre di più. Mentre è vero che entrambi i gruppi hanno un sound pop tendente all’elettronico, le Red Velvet giocano molto più sul loro essere bamboline, sia per quanto riguarda l’estetica pura, che per il timbro delle loro voci tendenzialmente molto acute. Inizialmente giudicai Russian Roulette come il loro singolo meno riuscito, ma ascolto dopo ascolto mi ha catturata sempre di più. Ho apprezzato moltissimo il video, come sempre dalle tonalità pastello, dove l’aspetto angelico delle ragazze viene contrapposto a elementi molto violenti e macabri, creando un certo senso di straniamento ormai tipico della loro videografia.

5. Lee Hi – World Tour

Lee Hi ha una delle voci più belle e interessanti del kpop ed è un’autentica vergogna che in quattro anni abbia pubblicato solamente due album. Mentre le tre tracce che ha promosso del suo secondo album Seoulite (Hold my hand, Breathe e My Star) non mi hanno colpita particolarmente, World Tour mi ha catturata fin dal primo ascolto ed è stato uno dei brani che ho ascoltato di più in assoluto in questo 2016. Il brano (composto per Lee Hi da Dean) vede la partecipazione di Mino dei Winner.

4. Twice – Cheer Up

Le Twice sono il girl group candidato a dominare il panorama kpop nei prossimi anni; sembra proprio che dopo solo un anno siano pronte a farsi passare il testimone di ‘girl group nazionale’. Mentre il loro singolo di debutto Like Ooh Aah per me fu amore a primo ascolto, devo ammettere che c’è voluto un po’ di tempo prima che Cheer Up mi convincesse appieno. (Mentre ho ancora un rapporto di odio/amore nei confronti di TT) Tuttavia è pressoché impossibile resistere a Sana e al suo ShaShaSha, autentico fenomeno del 2016 che ha fatto esplodere la mania per le Twice ben oltre i confini della musica.

3. Mino – Body

L’unico artista maschile che si posiziona nella mia top 5 non poteva essere che Song Mino. Si sa che sono una sua fan, ma cerco di parlare con un’ottica quanto più oggettiva possibile: sebbene le mie aspettative verso il primo singolo solista di Mino fossero molto alte, è riuscito a superarle. Le canzoni hip-hop lente e con un rap quasi cantato sono il mio genere e Mino ha fatto un ottimo lavoro sia come esecutore che come autore (la parte strumentale della canzone è davvero notevole). Per quanto i risultati nelle classifiche digitali siano stati decenti, la mia sensazione è che ingiustamente questo brano non sia stato apprezzato a sufficienza dal pubblico coreano.

2. Blackpink – Whistle

In otto anni penso di non aver mai visto il debutto di un gruppo tirato per le lunghe tanto quanto quello delle Blackpink, persino la carrellata di teaser degli EXO è durata meno di quattro anni. Mi rendo conto che per una buona parte di fan della YG sia difficile accettare il loro arrivo, specie dopo l’amaro scioglimento delle 2NE1 di cui le BlackPink sono un neanche poi così celato rimpiazzo, ma per quanto mi riguarda, dal punto di vista delle uscite non hanno sbagliato un colpo. Whistle, Boombayah, Play with fire e Stay sono stati tutti grandi successi ed è stata dura scegliere un solo brano da mettere in classifica. La mia scelta è caduta su Whistle, in quanto con il suo beat orecchiabile risulta forse la più originale delle quattro, ben sopra la media se pensiamo che si parla di un singolo di debutto.

1. Wonder Girls – Why So Lonely

Ci sono pochissimi gruppi che per me non hanno mai sbagliato un colpo (o quasi): uno furono le 2NE1, di cui non smetter  mai di sentire la mancanza, e uno sicuramente sono le Wonder Girls (se fingiamo che 2 different tears non sia mai esistita). Con Why So Lonely mantengono il concept della band (Yubin alla batteria, Yeeun alle tastiere, Sunmi al basso e Hyelim alla chitarra) e sperimentano con delle sonorità reggae. Le Wonder Girls sono sempre state le regine dell’estetica retr  e mentre in I Feel You dell’anno scorso facevano l’occhiolino agli anni 80, con Why So Lonely il video riprende gli anni 60 e 70 aggiungendo elementi moderni, in quello che definirei un trionfo della cosiddetta ‘Estetica di Tumblr’. La canzone è di per sè già ottima e il video è senza ombra di dubbio non solo il migliore dell’anno, ma probabilmente uno dei miei video kpop preferiti di sempre.  Per quanto le voci diano le Wonder Girls prossime al prendere strade diverse, mi auguro che questa formazione resti e di vederle ancora una volta tra i posti più alti della mia classifica personale anche il prossimo anno!

 

E anche per quest’anno è tutto.
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    Articolo di: Caterina Carnevale

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