“Non lo definirei un successo”, disse Psy dopo l’inaspettato exploit di Gangnam style, primo video in assoluto nella storia di YouTube a raggiungere la cifra record di 1,7 miliardi di visualizzazioni che, malgrado non sia più nuovissimo, sono tuttora in continuo aumento. “Gangnam è un fenomeno. Non sono io che l’ho creato, è nato grazie alla gente a cui è piaciuta la canzone”. Di lui si sa tutto, o quasi, e quando lo incontriamo non ci delude affatto: fashionista, passionario, onesto, baccanale e gioviale come il giovane Belushi, vispo e scaltro abbastanza per capire di averla fatta grossa. “Gangnam è una zona posh di Seul, paragonabile a Beverly Hills. Durante il giorno è un luogo aristocratico, ma la notte si scatena. Come le donne: sofisticate di giorno e selvagge la sera. La canzone spiega perché sono io l’uomo giusto per una donna di quel tipo”.
Memorabili anche alcune parodie che hanno invaso la rete – come Inmate Gangnam style dei prigionieri nell’isola di Cebu nelle Filippine, Lifeguard style dei bagnini di El Monte in California, e la Gangnam style mom, che dimostrano quanto Psy (nome d’arte di Park Jae-Sang) sia un fenomeno culturale multi generazionale. Sbarca trionfalmente a Hollywood quando, dopo scambi di complimenti su Twitter, Scooter Braun (manager di Justin Bieber, ndr) gli propone di fargli da agente in America, ma nel panorama musicale del genere K-pop (pop coreano) Psy è noto sin dal 2001, data di uscita dell’album di debutto Psy from the Psycho World!. Gangnam style è il singolo tratto da Psy 6甲 (Six Rules), Part 1, il suo sesto album.
Con la nuova hit, Gentleman, uscita lo scorso aprile, il trentaseienne Psy ammette di essere riuscito a superare la pressione creata da Gangnam style. “Quando ho finito Gentleman ero soddisfatto del risultato, perché uno dei miei obiettivi era quello di evitare l’etichetta “one hit wonder”, un colpo fortunato, irripetibile. AttualmenteGentleman ha superato il mezzo milione di visualizzazioni, la canzone è al 1º posto in classifica in 81 nazioni, e questo dimostra che funziona e che finalmente posso tirare un sospiro di sollievo. Posso davvero concentrarmi su quello che voglio fare, non ho bisogno di inventarmi un altro fenomeno, un nuovo ballo. Sono molto contento”.
Da qualche mese Psy vive a Los Angeles, e sta già lavorando a nuove melodie. “Registro tutti i giorni, cerco di approfittare di questo momento senza stress, senza pressione psicologica, e incido una canzone dopo l’altra. Spero così di poter pubblicare presto un nuovo album, un nuovo singolo, forse un EP. La verità è che in questo periodo sono molto ispirato, molto creativo, scrivo canzoni incredibili, credo che sia il momento migliore della mia vita. Mi sento come Hyun-jin Ryu, il giocatore di baseball della Corea del Sud che gioca per i Los Angeles Dodgers: una volta ha colpito la palla a occhi chiusi realizzando un home run. Al turno successivo la folla impazzita inneggiava ancora all’home run; lui sapeva di aver bisogno di un bunt, un colpo semplice, per smorzare la palla con la mazza in modo che il runner potesse raggiungere la seconda base. Per me Gentleman è stato quel bunt, il runner che avanza: non ho bisogno di fare un altro home run, posso colpire una palla e segnare senza sentire la pressione di dover sfornare un’altra hit. È un periodo molto positivo e voglio godermelo in tutta serenità. Chissà, forse già a novembre i miei fan riusciranno ad ascoltare una nuova canzone”.
Psy cura personalmente ogni aspetto della sua vita professionale, a partire dalla scelta degli abiti che indossa nei video e nella vita di tutti i giorni. “Mi piace lo stile formale, classico, elegante, i tuxedo, le giacche strutturate, i pantaloni da sartoria. Lavoro con un gruppo di stilisti e coreografi coreani. Tutto il mio team è coreano. Faccio questo lavoro da 12 anni; quando prepariamo una canzone, un video, una coreografia, un concerto, capita di non essere sempre al top, ma quando riusciamo a raggiungere ciò che secondo noi è la perfezione allora creiamo un prodotto eccezionale. Gangnam style è stato il risultato di un concept perfetto, di faticose sperimentazioni fatte nel corso degli anni. I miei coreografi, dopo aver inventato il famoso “ballo del cavallo”, sono entrati in crisi, e ora fanno fatica persino a mangiare e a respirare a causa della pressione a cui sono stati sottoposti!”, dichiara Psy divertito. “Nessuno si aspettava che Gangnam style sarebbe diventato un fenomeno e che avrebbe sconvolto il mercato internazionale”.
Prima di scegliere la carriera di cantante, Psy voleva diventare produttore musicale. “La verità è che ho una personalità “estrema”. Quando mangio qualcosa deve essere bollentissimo o piccantissimo; se faccio una sauna, quando esco ho bisogno di una vasca d’acqua gelida; se bevo qualcosa, bevo sempre in eccesso. Il mio carattere conosce solo eccessi, I’m too much. Quando ero al college (ha frequentato l’Università di Boston e il Berklee College of Music senza laurearsi, ndr) sognavo di diventare produttore e compositore, non avevo nessuna intenzione di cantare. Ho iniziato a scrivere un sacco di canzoni ma non ne ho venduta nemmeno una. Dopo altri 2-3 anni di stallo continuo, ho deciso di cantarle io, anche perché ne avevo composte centinaia. Ecco perché sono diventato cantante, ero l’unico a voler interpretare le mie canzoni! Ho iniziato a esibirmi e mi sono reso conto che potevo riuscirci, così, dopo vari successi, ho cominciato a comporre anche per altre star coreane di K-pop. Da lì la mia vita è cambiata completamente, e oggi, oltre a essermi trasferito a Los Angeles, collaboro con molti artisti americani.
Prima di Gangnam style ero famoso solo in Corea, nel resto del mondo non ero nessuno. Dopo l’esplosione virale del fenomeno sono diventato famoso non solo negli States, ma anche in molti altri paesi. Gentleman è stato importante perché ha avuto un discreto successo, diciamo che era la canzone migliore che potessi fare in quel momento, mi è servita per liberarmi da un fantasma e aprirmi una nuova strada”.
Un’altra passione di Psy riguarda il cibo e i drink.Prima di trasferirsi a L.A. ha organizzato un concorso – sponsorizzato da Bibigo, una catena di ristoranti famosa in Corea che comincia ad avere successo anche a Los Angeles – in cui ha chiesto a vari chef professionisti di sottoporgli un video che illustrasse attraverso la cucina tre delle sue più grandi passioni: la musica, il ballo, il cibo. Fra i 350 partecipanti, Psy ha scelto lo chef brasiliano Ricardo Caput, che oltre a essersi guadagnato un anno di contratto e un salario di 40.000 $ al mese,dovrà seguirlo in giro per il mondo per preparare varie prelibatezze, fra cui tre dei suoi piatti preferiti: bibimbap (riso cotto in pietra con vari ingredienti), mandoo (ravioli coreani) e costolette di manzo in classico stile BBQ coreano. “Quando ho scoperto che Ricardo era brasiliano sono rimasto sorpreso perché non aveva mai cucinato coreano prima d’ora. Ha fatto uno stage a Seul per un mese, poi quando è tornato e ha cucinato per me mi sono convinto che in una vita precedente era stato anche lui coreano! Ha un talento incredibile”.
Anche nel video di Gentleman il cibo è una componente fondamentale della storia. “C’è una scena dove mangiamo in un pojangmacha, una specie di chiosco mobile con una tenda caratteristica che vende tipico cibo da strada coreano. Nelle vie di Seul le tende sono luoghi molto popolari, dove a notte fonda si possono gustare specialità tradizionali come Hotteok, Golbaengi Muchim, Gimbap, Tteokbokki accompagnati da birra e soju (tipico distillato coreano, ndr)”. Riguardo ai suoi gusti musicali, invece, Psy confessa di ispirarsi al mitico Freddie Mercury. “Scriveva testi incredibili, non posso nemmeno immaginare di poter comporre come lui. Tutto quello che so a livello di presenza scenica l’ho imparato dai suoi video. Ho sempre avuto una vera e propria mania per le band rock tipo Queen, Aerosmith, Guns N’ Roses e Bon Jovi”.
Al termine della nostra conversazione Psy mi confessa un segreto. “Apprezzo molto che una rivista così prestigiosa come L’Uomo Vogue mi abbia dedicato la copertina, quindi voglio ricambiare scegliendo proprio questo magazine per rivelare in esclusiva una cosa che non sa ancora nessuno, un’anteprima che sorprenderà anche molti miei colleghi: ho appena finito di registrare con un artista leggendario, Steven Tyler degli Aerosmith! Quando frequentavo la scuola media, ogni volta che ascoltavo brani come Crazy o Amazing mi commuovevo fino alle lacrime. Ho sempre ammirato gli Aerosmith e adesso che ho potuto cantare con Steven non mi sembra vero. What the fuck, man? Amo la mia vita!”.
L’Uomo Vogue, ottobre 2013 ( n. 444)
Manicure Emi Kudo@Opus Beauty using Dior Vernis
Hair Stylist Terry Millet@The Magnet Agency using Leonor Greyl
Makeup artist Kathy Jeung@The Magnet Agnecy using Giorgio Armani Beauty
Groomer Cori Bardo@The Magnet Agency using Leonor Greyl
Fashion Editor Rushka Bergman
Photo by Francesco Carrozzini
PUBBLICATO: 08 OTTOBRE 2013 – 07.00
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4 pensieri su “PSY, ANTEPRIMA COPERTINA "L'UOMO VOGUE" DI OTTOBRE”