[RECENSIONE] BLIND

TITOLO ORIGINALE: 블라인드

REGISTA: Ahn Sang Hoon

TRAMA: Min Soo Ah, rimane cieca a causa di un incidente nel quale è morto suo fratello, tre anni dopo la sua vita continua con una punta di senso di colpa; quando di ritorno da casa di sua madre la ragazza verrà caricata in macchina da quello che credeva un tassista ha inizio un susseguirsi di avvenimenti tutt’altro che piacevoli; l’uomo infatti non è un semplice tassista, bensì un serial killer.

VOTO: 7.9

COMMENTO CRITICO:

Min Soo Ah (Kim Ha Neul) è una giovane e promettente futura poliziotta peccato che, dopo un incidente costato la vita a suo fratello, lei rimanga cieca.

Convivere col senso di colpa è anche peggio che vivere con il suo nuovo handicap, ma la giovane donna non si lascia scoraggiare e cerca di vivere la vita in maniera più normale possibile.

Una sera, andata via dall’orfanotrofio dov’è cresciuta dopo una discussione con sua madre (o meglio, con la donna che l’ha cresciuta) viene caricata in macchina da uno sconosciuto (Yang Young Jo) spacciatosi per tassista, durante il tragitto in auto l’uomo investe una donna ma fa credere a Soo Ah che la vittima dell’incidente fosse un cane, alla ragazza l’istinto del poliziotto non è certo affievolito e mentre cerca di capire cosa stia succedendo l’uomo la abbandona in mezzo alla strada.

Arrivata alla polizia la ragazza racconterà l’accaduto parlando di un incidente stradale con omissione di soccorso da parte di un tassista pirata della strada; la verità è ben diversa. L’uomo infatti non è un semplice tassista ma un serial killer, e quello che sembrava un semplice incidente stradale è molto altro.

Quando il detective Jo (Jo Hie Bong) inizierà le indagini, un giovane, Kwon Ki Sub (Yoo Seung Ho), andrà alla polizia per dichiarare che l’auto non era un taxi mettendo, in difficoltà il detective che dopo un’iniziale diffidenza stava iniziando a fidarsi di Soo Ah. Se all’inizio il ragazzo non viene considerato affidabile, proseguendo con l’investigazione il detecive Jo e Soo Ah si rendono conto che Ki Sub non solo era affidabile ma anche che è in pericolo, infatti quando andranno a chiedergli aiuto il ragazzo sta per essere portato via in ambulanza, era stato aggredito.

Qui inizia quella che Angelo Branduardi chiamarebbe “la fiera dell’Est”: Il detective cerca il killer e il killer cerca Soo Ah e Ki Sub; Soo Ah e Ki Sub non cercano altro che tranquillità e che tutto torni alla normalità, ma non sarà così, questo li porta però a fidarsi sempre più l’uno dell’altra e a diventare quasi come fratello e sorella, ridando fiducia nel futuro ad entrambe.

 

Il thriller è sicuramente dei generi meglio riusciti del cinema coreano, anche questo film è sicuramente ben scritto e interpretato.

La regia e l’uso dei colori sono usati magistralmente creando quella perfetta sensazione di tensione emotiva tipica dei thriller, il ritmo si alterna tra lento e serrato, regalando allo spettatore una sensazione di immedesimazione nei personaggi, vivendo con loro la tensione e/o la tranquillità delle scene.

Yoo Seung Ho è uno dei giovani più apprezzati della nuova generazione di attori e qui si conferma decisamente bravo.

 

 

 

 

 

 

Se non siete riusciti a guardarlo ieri sera, non perdetevi la replica di domenica alle 12.30, sempre su rai4.

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    Articolo di: Veronica Croce

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3 pensieri su “[RECENSIONE] BLIND

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